Erli - Guida Turistica

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.: ERLI
 Erli è un comune di 257 abitanti della provincia di Savona. Il comune è posizionato nell'Alta Val Nervia, sulla sponda sinistra del torrente Nervia. Confinante con la provincia di Cuneo, è posta lungo l'antico percorso della Via del sale. Dista dal capoluogo circa 61 km. Il comune fa parte della Comunità Montana Ingauna. La leggenda lo vuole abitato anticamente dal popolo nordico degli Eruli, ma più probabilmente nacque come punto di scambio dei cavalli lungo la via del sale. Esistono testimonianze dell'età romana, tra cui la necropoli di Cascina d'Aglio che risale al I° secolo d.C.; attualmente è compresa nel Comune di Castelvecchio ma si raggiunge più facilmente da Erli. Alcuni toponimi (Negri, Caffari, il rio Caifa ecc.) fanno pensare che nell'Alto Medioevo la zona fosse abitata da nuclei di origine saracena; i primi documenti certi presentano comunque il borgo come possedimento dei Clavesana (sec. XII) e in seguito dei Del Carretto.In seguito il paese fece parte dei diversi Stati che si susseguirono fino all'annessione al Regno di Sardegna e alla proclamazione dell'Unità. L'agricoltura è quella tipica montana e produce olive, frutta, ortaggi e uva, destinati al consumo familiare e vino Pigato. I castagneti danno buone raccolte, insieme ai funghi.
  Le prime testimonianze accertate, dei primi insediamenti umani, risalgono all'epoca romana come punto di scambio dei cavalli lungo la Via del sale. Tra i vari reperti romani di pregio è la necropoli di Cascina d'Aglio, risalente al I secolo, ora compresa nel territorio comunale di Castelvecchio di Rocca Barbena, ma facilmente raggiungibile da Erli. Dai vari studi sui primi toponimi locali, ad esempio i cognomi del borgo (Negri, Caffari etc.), risultano quasi certamente le origini saracene di alcuni abitanti nell'Alto Medioevo. I primi documenti certi presentano il borgo come possedimento della famiglia Clavesana (XII secolo) e in seguito dominata dai marchesi Del Carretto, ponendo il borgo sotto il marchesato di Zuccarello nel XIII secolo. Nel 1623 venne venduto alla famiglia reale Savoia, i quali lo cedettero in favore della Repubblica di Genova. Durante il dominio francese, nella Campagna d'Italia di Napoleone Bonaparte, la sua popolazione si scontrò più volte con i soldati francesi, accusati dagli stessi abitanti di furti e razzie. Seguì poi le sorti del Regno di Sardegna e del Regno d'Italia, come il resto della Liguria.